Mi sento sempre più sola. Mi rendo conto che le persone con cui vorrei stare sono irraggiungibili. Queste persone che sento che mancano nella mia vita, che mi fanno sentire questo vuoto dentro, sono due. Siete due.
Sì, Bea, la prima sei tu. Mi accorgo che ogni volta che scrivo queste pagine, queste che ormai stanno diventando come un diario, anche se le altre volte non è specificato, lo faccio per te. Io ho bisogno di un'amica come te. In questo momento vorrei averti qui.
So cosa ti stai chiedendo. Sì, certo, ho carissime amiche anche qui. Ma, forse con la lontananza, forse col non sentirsi per un po', mi sento sempre più distante dalla maggior parte di loro, ed è una sensazione terribile.
Vorrei incontrarti. Vorrei incontrarti e abbracciarti come se fossi una vecchia amica, parlarti. Parlare con te, di tutto. Mi sono accorta che forse nessuno mi conosce veramente, per quello che sento di essere dentro, almeno non del tutto. Forse quella che ci va più vicina sei tu.
Volevo dirti che finalmente ho raggiunto il mio obiettivo. Uno dei miei tanti obiettivi, che sembravano tutti irraggiungibili, e questo, il più sciocco, l'ho raggiunto. Ho dimenticato Lio. Per davvero, stavolta. E qui arriviamo alla persona numero due, il motivo della mia tristezza e del perché sto qui a scriverti alle tre di notte, visto che dopo aver pianto per lui non riesco a dormire. In realtà non ho proprio pianto, niente singhiozzi o cose del genere, solo qualche lacrima. E' incredibile come ci si possa sentire sollevati dopo aver versato anche solo alcune lacrime, sentirsi le lacrime attraversate dalle tracce di minuscoli rivoli che passano una sola volta. Magari non felici, magari più tristi, ma sollevati.
Ma torniamo al mio motivo.
La persona numero due si chiama Theo e non la rivedrò mai più. Vive a Strasburgo.
Cosa so di lui? Che gli piacciono i pinguini. Che sa imitare alla perfezione la musichetta di Super Mario. Che di secondo nome fa Alexandre. Non so il suo cognome. Non mi servirebbe, comunque, perché non ha facebook.
Scusa, non riesco a scrivere di lui. Sento che ricomincerei a piangere.
So solo che sento che non lo dimenticherò. E so che lui non lo saprà mai.
Mi sento come Stargirl lontana dal suo Leo, solo che con il mio "Leo" non c'è stato niente.
Come stavo leggendo prima di addormentarmi (perché un pochino ho dormito, prima di svegliarmi alle due di notte), ora non riesco a ritrovare la frase esatta, ma era più o meno:
Il mio cuore non si chiede "Perché?", ma "Chi?".Non lo so. Sento che quando bacerò un ragazzo (a questo punto sono talmente depressa da essere tentata di cancellare il quando e mettere un se, visto come sono andate le cose con Theo), mi sentirò in colpa. Almeno, per ora.
Sarà soltanto un Perry. Non un Leo.
Mi sento un briciolo meglio dopo aver scritto questa roba.
Non so se domani (in teoria, oggi, visto che mezzanotte è passata da un pezzo), quando rileggerò queste pagine scritte a matita nel cuore della notte, penserò che sia solo una sciocchezza, che ero mezza addormentata e troppo confusa, o se rivivrò le stesse sensazioni.
Nel secondo caso la trascriverò al computer e la pubblicherò sul mio blog.
Nel primo, forse non leggerai mai questa lettera, se lettera può essere considerata.
Sì, mi sento un pochino meglio. Potrei aggiungere un sassolino al carro della felicità, se ne avessi uno. Ma credo che rimarrebbe solo.
A volte, in questi momenti di tristezza, sento una voce nella mia testa che grida: "Bea! Salvami da un carro vuoto!"
Non so se lo sai, ma sei diventata davvero importante per me.
Per sempre Stargirl è un libro meraviglioso.
Oh. Odio queste zanzare.
Hai mai notato che Leo fa rima con Theo?
